Il teatro 'mobile'

Concept progettuale del Teatro

Il teatro viene posto sulla sommità della collina là dov'era l'anfiteatro e dove sono emerse le sue rovine.

Riflettere su quello che oggi è il teatro è il pensare a quello che la società utilizza per intrattenersi. Il
teatro serve all'individuo per riflettere e pensare, sia quando assiste ad un'opera, ma sopratutto
come lo percepisce nella sua quotidianità.
L'edificio classico è nato per poter tracciare un segno nella città, per poi essere riscoperto e mimetizzato nel tessuto cittadino. Nell'ottocento torna ad avere un ruolo chiave nella città, il cui apice lo abbiamo raggiunto solo negli ultimi decenni, con i grandi teatri, come il recupero di Aldo Rossi del Carlo Felice di Genova, il nuovo auditorium di Renzo Piano del Parco della Musica di Roma, Herzog e De Meuron nel Elbphilharmonie, Giorgio Grassi nella ricostruzione del teatro romano di Sagunto, ... Strutture dove oltre la forma, anche la funzione viene ottimizzata al massimo,
sotto il profilo dell'acustica, della visuale, della sicurezza, dell'illuminazione, dei servizi. Ma, visto che la nostra struttura originaria non è un teatro, ma bensì un anfiteatro (tra i due c'è una profonda differenza), non si può che esaminare alcuni riutilizzi già avvenuti di tale strutture, dall'Arena di Verona, al Colosseo, ad altre strutture più modeste. Questi o sono utilizzati come monumento
storico, visitabili per la loro bellezza intrinseca, oppure al loro interno vengon organizzati spettacoli musicali-teatrali.
Nel loro riutilizzo, alcuni punti progettuali cardini sono andati perduti: l'anfiteatro non era nato per avere un acustica vincente: lo  spettatore doveva cercare di vedere al meglio lo spettacolo (spesso venivano organizzati più incontri perché tutto il pubblico potesse assistere ad suo spettacolo). A differenza del teatro, dove tutti i flussi acustici-visivi convertivano verso un centro; nell'anfiteatro esistevano più fulcri. Oggi questo problema viene spesso ovviato grazie alla tecnologia: impianti sonori, elementi rompi-onda, materiali insonorizzanti... occhi di bue, luci mirate, ecc...

Oggi, come nelle epoche passate, e anche nell'antichità classica, il teatro era il mezzo tramite il quale si proponevano riflessioni sulla vita, sulla società, sull'amore, sull'odio, sulla guerra... Il fatto di voler riproporre un ambiente nello stesso posto dove già sorgeva un luogo destinato a dare spettacolo è la concretizzazione, della volontà di riflettere su ciò che ci circonda. Il fronte scenico era realizzato perché la coreografia riproponesse un luogo della città, dove venivano rivissute esperienza messe in mostra tramite attore coperti da maschere, perché lo spettatore potesse mettere un volto a quello che il teatrante cercava di rappresentare. Ma i teatri non erano solo luoghi dove si facevano rappresentazioni, erano essi stessi attori sul territorio, non un ambiente anonimo nel fabbricato cittadino ma un vero landmark. Se rifletto sullo spazio teatrale antico non posso che notare un logico processo di definizione dell'edificio teatrale, che è andato a selezionare le funzioni interne e il progressivo miglioramento di quelle che sono le necessità. Prima di analizzarlo nella sua specificità non si può che pensare il suo rapporto con la complessità culturale in cui esso opera. Secondo gli studi fatti ci sono voluti secoli, prima che l'archetipo del teatro antico venisse perfezionato, prima strutture trapezoidali in legno, poi lentamente progredite, che dal passaggio dall'antica Grecia a Roma si sono ancora perfezionate. Oggi questo processo avanza continuamente, si è ritornati a disegnare teatri monumentali, non semplici comparse ma protagonisti del contesto in cui si trovano.

Aspetto da considerare primo nello studio della struttura è il flusso della folla, cercare di permettere a chiunque di avere un accesso veloce e una rapida via di uscita, anche in caso di emergenza. Si è creata una serie di rampe d'accesso agli spalti superiori in maniera che i disabili possano accedervi, com'è giusto che debba sempre accadere. Tutti i percorsi sono stati dimensionati secondo la normativa vigente in materia di antincendio e di sicurezza dei luoghi affollati.

L'edificio che viene proposto, assimila tutti questi fattori, che però non bastano più nell'epoca contemporanea, dove si deve cercare di fare un passo in avanti, andando a considerare diverse situazioni sia da un punto di vista architettonico che ingegneristico. L'ambiente in cui operiamo è ricco di storia, che deve essere conservata, per questo una delle parole cardini da cui il progetto viene ispirato è reversibilità. La possibilità che ha la struttura di poter essere tranquillamente posizionata o rimossa senza che le rovine presenti siano danneggiate. La forma che si è proposta riprende quella antica, un ellisse,

anzi come definito più in avanti, un ovale, con una costruzione geometrica non indifferente, che possa avere un rapporto con l'ambiente circostante non dissimile da quello della struttura antica. I muri portanti scomparsi vengono ridisegnati come una serie di pilastri disposti secondo la curva studiata, che è la stessa che viene usata per gli spalti, con in sommità un velarium.

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