il volume del museo |
La concezione della mostra museale è in continua
trasformazione, sempre più spesso, grazie alla
facilità degli spostamenti il museo è solo un spazio
dove la mostra pensata da un artista si può
collocare per un certo periodo. Sono molteplici le
mostre, che come delle rock star in tour, fanno
più tappe in più città nel mondo.
il volume del museo |
In tutto il percorso progettuale non è mai venuta a mancare la sensibilità
riguardo il cambiamento delle percezione tra un visitatore normodotato e un
disabile: non si sono creati ambienti dove questi è impossibilitato ad accedere,
ma nemmeno che vari la percezione tra un normodotato e un diversamente
abile. Per questo si è deciso di evitare di creare barriere architettoniche. Non
sono stati creati passaggi di sole scale o corridoi di larghezza inferiore a 1,2 m.
L'idea di progettare su un appezzamento così astio da raggiungere, pone in essere la creazione di un'adeguata struttura viaria, che porti il visitatore a poter accedere con facilità al museo e al teatro. Non si vuole creare un parcheggio all'aperto che possa deturpare il contesto naturalistico attuale, quindi si decide per la creazione di un ampio spazio interrato collegato direttamente a quella che sarà l'entrata del museo, e dal quale si possa arrivare con poca fatica alla spianata dove sono presenti le rovine. Se analizziamo la percezione di chi viene ad Albenga per la prima volta, scopriamo che si rimane sbalorditi nel venire a conoscenza di poter avere a che fare con così tanti reperti. Si decide di pensare ai percorsi stessi come una continua scoperta, dove il visitatore possa ogni volta ritrovare qualche novità, che sia incuriosito nell'andare continuamente avanti.
L'accesso principale del museo sarà un tunnel, un vomitorium, come quello che portava all'interno dell'arena per i combattimenti. Questo da lontano apparirà come l'uscita di un cunicolo, che porta chi lo ammira a incuriosirsi e domandarsi cosa mette in comunicazione tale accesso. Per accedere alla
parte alta si potranno fare diversi percorsi, il primo sarà attraverso il museo, tramite ascensori, per eliminare qualsiasi tragitto che possa essere visto come una barriera architettonica.
L'altra possibilità sarà quella di una camminata di qualche centinaio di metri per la via che passa davanti al Pilone e che curva ponendo il visitatore a partire guardando la piana ingauna e terminando il suo tragitto potendo ammirare tutta la baia alassina; un terzo percorso, più breve, sarà possibile attraversando i terreni sopra il museo ipogeo, quindi percorrere il tratto di lastricato medievale della via Julia Augusta e da dietro la chiesa di San Martino accedere spianata.
L'idea di progettare su un appezzamento così astio da raggiungere, pone in essere la creazione di un'adeguata struttura viaria, che porti il visitatore a poter accedere con facilità al museo e al teatro. Non si vuole creare un parcheggio all'aperto che possa deturpare il contesto naturalistico attuale, quindi si decide per la creazione di un ampio spazio interrato collegato direttamente a quella che sarà l'entrata del museo, e dal quale si possa arrivare con poca fatica alla spianata dove sono presenti le rovine. Se analizziamo la percezione di chi viene ad Albenga per la prima volta, scopriamo che si rimane sbalorditi nel venire a conoscenza di poter avere a che fare con così tanti reperti. Si decide di pensare ai percorsi stessi come una continua scoperta, dove il visitatore possa ogni volta ritrovare qualche novità, che sia incuriosito nell'andare continuamente avanti.
concettuale
del vomitorium –
accesso al museo
|
parte alta si potranno fare diversi percorsi, il primo sarà attraverso il museo, tramite ascensori, per eliminare qualsiasi tragitto che possa essere visto come una barriera architettonica.
L'altra possibilità sarà quella di una camminata di qualche centinaio di metri per la via che passa davanti al Pilone e che curva ponendo il visitatore a partire guardando la piana ingauna e terminando il suo tragitto potendo ammirare tutta la baia alassina; un terzo percorso, più breve, sarà possibile attraversando i terreni sopra il museo ipogeo, quindi percorrere il tratto di lastricato medievale della via Julia Augusta e da dietro la chiesa di San Martino accedere spianata.
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