Anfiteatro
romano di Cagliari
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La possibilità di vedere esternamente dove la base del muro incontra la roccia, ci fa capire quale era il pia
no di calpestio esterno dell'anfiteatro, e quindi permetterci di analizzare la sua volumetria, come doveva impattarsi sul territorio circostante e quali erano le sue dimensioni.
Lamboglia ancora una volta ci viene incontro: secondo i suoi calcoli l'anfiteatro 70 x 50 m. Per capirne la capienza si procede con un'analisi di paragone con altre strutture su cui si hanno dati più certi:
Anfiteatro
romano di Lucera
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- Anfiteatro romano di Saintes, 126x102 m per 12-15 mila spettatori
- Arena di Nîmes, 133x101x21 m per 13 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Amiternum, 68x53 m per 6 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Rimini, 118x88 m per 10 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Firenze, 119x89 m per 20 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Teramo, 74x56 m
- Anfiteatro romano di Lucera, 127x95 m per 16-18 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Luni, 89x70 m per 7 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Aosta, 86x73 m per 15 mila spettatori
- Anfiteatro romano di Cagliari, alto 20 metri 10'000 posti
- Anfiteatro romano di Catania, 125x105 15 mila spettatori
- Anfiteatro castrense, 88x75 m per
- Anfiteatro romano di Suasa, 98x77 m per 7-10 mila spettatori
I muri in pietra sono palesemente troncati, questo ci porta a considerare che siano stati demoliti e il materiale riutilizzato. Questo è facilmente riscontrabile analizzando la muratura a vista della chiesa di San Martino, dove sono presenti i blocchi di arenaria dell'anfiteatro. Queste strutture sono sorte nella stessa epoca (IV –VI secolo) in cui l'anfiteatro veniva abbandonato. Il fatto che non sia
presente nessun tipo di struttura elevata, ci lascia comunque il dubbio se la sovrastruttura fosse in muratura o in legno. Tuttavia il fatto che il muro perimetrale è di dimensioni notevoli e rafforzato da contrafforti, è da interpretare che dovesse resistere ad una grande spinta, dovuta quindi ad una struttura massiva. Questo è rafforzato dal fatto che non è riscontrabile nella muratura nessuna fessura che potesse fungere da incastro per un telaio ligneo. Sul lato nord è presente una Porta Pompae26 per gli spettatori, in questo antro sui muri laterali fuoriescono in maniera regolare, sia dal punto di vista della lunghezza che dell'altezza, due filari paralleli di pietre, dove sopra venivano appoggiate tavole di legno o lastre di pietra come scalini per accedere alla cavea.
Questi scavi hanno permesso di dare un'esatta interpretazione di come dovesse essere ordinata la pianta. Presenta un'accesso principale all'arena con una larghezza minore di 3,50 metri, percorsa da una rampa con un dislivello maggiore all'esterno e minore all'interno. La base dell'arena, e parte delle zone dell'anfiteatro, sono state scavate direttamente nella pietra e poi sono state realizzate delle murature contro questa per renderle omogenee e quindi intonacabili. A lato è presente un vomitorium, un'accesso diretto di minori dimensioni tra l'arena e l'esterno. Tra il muro esterno e il muro interno sono presenti degli ambienti vuoti, la cui funzione precisa non è riscontrabile certamente, ma di sicuro di servizio dell'anfiteatro.
L'anfiteatro di
Albenga nello stato
attuale
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